Se avessimo coscienza e conoscenza di quanto ogni pensiero sia potentemente importante, forse parleremmo molto meno, penseremmo riflettendo molto di più e la nostra vita scorrerebbe fluida e prospera.
La mente umana è una fabbrica nel vero senso della parola, con tutti i suoi reparti:
- il reparto dove si formano i pensieri inerenti al prodotto della stessa fabbrica,
- il reparto Fantasia /Sogno (visualizzazione di un nuovo prodotto da proporre)
- il reparto Creatività progetto (come creare)
- il reparto Struttura progetto (come strutturare la realizzazione)
- il reparto Costruzione (catena di montaggio supporti, aiuti)
- il reparto Azione Marketing (società)
- il reparto Prodotto Finito —> risultato nel quotidiano
Mi spiego meglio: la Fabbrica produce sempre prodotti di sua competenza.
Se è una fabbrica di prodotti da forno la sua gamma sarà composta da biscotti, fette biscottate, pane e tutti gli articoli a base di farina, zucchero, uova, dolcificanti, sale, aromi… e forni.
Se la fabbrica produce automobili, la sua gamma sarà composta da lamiere, viti bulloni, caucciù, gomme, volanti, frizioni, specchietti, tubi, motori e tutti gli articoli inerenti a costruire motori, auto e arredo interni auto.
Se produce biciclette, nella sua gamma di prodotti ci saranno manubri, raggi, ruote, camere d’aria, campanelli, pedali e via dicendo.
E adesso, dopo questi esempi, ti propongo qualche domanda.
- Se produce vendetta quale è la sua gamma? Che prodotto emetterà?
- Se produce rabbia quale è la sua gamma? Che prodotto fabbricherà?
- Se produce invidia quale è la sua gamma? Che prodotto costruirà?
- Se produce disordine quale è la sua gamma? Che prodotto preparerà?
- Se produce benessere quale è la sua gamma? Che prodotto farà?
- Se produce soddisfazione quale è la sua gamma? Che prodotto sarà?
- Se produce felicità quale è la sua gamma? Che prodotto creerà?
- Se produce ordine quale è la sua gamma? Che prodotto formerà?
Cosa sta producendo la nostra fabbrica?
Come si svolge il nostro quotidiano?
Quale prodotto della nostra fabbrica mettiamo sul mercato? Se il prodotto piace avremo un pubblico o una clientela soddisfatta e contenta; se invece non piace avremo quello che esattamente stiamo vendendo o regalando o proponendo.
Ricordo che mio padre diceva: “il cliente deve essere rispettato e la prima persona che lo deve rispettare è il padrone, il titolare… dipende da lui l’acquisizione della fiducia, della stima che riceve o vuole ricevere dal cliente stesso“.
Chi è il titolare della nostra fabbrica? Siamo noi o gli altri? O Chi?
Ecco un esempio sugli altri…
A volte dobbiamo vendere un prodotto che non ci piace (siamo bugiardi con la società) ma lo facciamo a scopo di sopravvivenza (scusa e bugie con noi stessi) per avere di ritorno un minimo di salario (sempre scuse e bugie con noi stessi e con gli altri… vittime!!!), così ci specializziamo nelle scuse che ripetute nel tempo non ricordiamo neppure più dove si trova la verità e chi noi siamo effettivamente… E così la nostra immagine è diventata quello che la famiglia, società, e tutto il resto hanno voluto che fosse… esattamente a “loro immagine e somiglianza”… A loro volta, genitori, conoscenti, amici, insegnanti, sono stati fatti a immagine e somiglianza degli loro parenti anziani…
Avanti così, è come la favola di Benestento che dura tutto il tempo e si ripete e si ripete… Una favola che mia nonna mi raccontava quando aveva terminato tutto il suo repertorio…
Il racconto era questo:
“Clara ti racconto la favola di Benestento che dura tutto il tempo, vuoi che te la racconti?”. Logicamente io dicevo Sì allora lei rispondeva: “Peccato, se mi dicevi No ti avrei raccontato la favola di Benestento che durava tutto il tempo. Ma vuoi che te la racconti?”. Immediatamente dicevo No come mi era stato suggerito, ma la nonna dispiaciuta rispondeva: “Peccato, se mi dicevi Sì ti avrei raccontato la storia, eccetera eccetera…”.
Puoi immaginare la mia delusione ogni volta, e ogni volta ci cascavo perché in quella nonna io ci credevo tanto e più lei continuava e più io mi deludevo al punto di non credere più alle favole. Ecco come inizia la formattazione “a loro immagine“!
Penso che sia giunto il momento di prendere la nostra vita in mano, di ragionare e riflettere su cosa produce la nostra fabbrica cominciando a valutare il nostro vissuto, il nostro quotidiano e cosa faremo da grandi. La vita da adolescenti è finita, è il momento di essere adulti e responsabili. Questo non vuol dire lasciare il divertimento e non ridere mai più, ma vuol dire prenderci le nostre responsabilità nel costruirci una vita di benessere, di prosperità per noi e chi ci circonda.
Pensaci.
- La nostra vita è appagante?
- Riusciamo a risolvere ogni incombenza senza creare o farcene un problema?
- Siamo contornati da amici sinceri e felici o da bugiardi e invidiosi?
- La mattina quando ci svegliamo siamo felici e pieni di vitalità o affaticati da notti insonni assillati da fatture, debiti, conflitti di vario tipo?
Prenditi il tempo necessario per rispondere :)
Dopo aver risposto sinceramente e riflettuto profondamente sulle domande, il nostro repertorio di informazioni si è allargato al punto in cui siamo più coscienti. Si è aperto un nuovo spiraglio, qualcuno ha avuto un’illuminazione, insomma chi è arrivato a leggere fino a qui sicuramente non è più la persona che era prima.
Qualche cosa è cambiato. Un nuovo seme si è infiltrato e darà altri frutti, altri risultati nella vita di tutti i giorni e oltre. E’ il primo e decisivo passo per portare valore e miglioramento nella vita degli altri, oltre che nella nostra.
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Clara Maria Caterina Morena – International Life Coach –
Certified Silva Method Instructor
Cell. +39 329 1474529
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